GUIDO ALFERJ
fino al 2005 è stato inviato speciale de Il Messaggero. Attualmente collabora con agenzie di stampa e dirige i laboratori e le testate del Master di Giornalismo dell’Università di Tor Vergata a Roma. Assunto al Messaggero, all’inizio degli anni ’70 ha lavorato a Pescara come capo della redazione abruzzese. Per oltre vent’anni è stato poi inviato speciale del quotidiano romano occupandosi prima di vicende italiane, quindi di politica estera. Alla fine degli anni ’80 ha seguito i principali avvenimenti internazionali e le crisi che hanno portato alla fine dei regimi comunisti nei Paesi dell’Europa dell’ Est (Romania, Germania Orientale, Ungheria, Bulgaria, Albania). Ha scritto reportage sulla guerra Iran-Iraq e sulla prima Guerra del Golfo. Dal 1991 fino al 2000 come inviato nei Balcani ha raccontato i conflitti che hanno sconvolto l’intera ex Jugoslavia. E’ stato in Slovenia e Croazia, poi a Sarajevo, in Macedonia e infine in Serbia e Kosovo, durante i pesanti bombardamenti della Nato, fino all’arresto di Milosevic. Nel 1992 e ’93 si è recato ripetutamente in Africa: Namibia, Sudafrica, Kenia, ma soprattutto in Mozambico e in Somalia. Si è spesso occupato della grave crisi del Medio Oriente, seguendo gli avvenimenti principali a Gerusalemme e nei territori palestinesi, raccontando in particolare la seconda Intifada, dagli scontri di Betlemme all’assedio di Jenin. e ai bombardamenti nella Striscia di Gaza. E’ stato più volte in Afghanistan e ha seguito da Kabul le prime elezioni libere del Paese. Fra il 2002 e il 2005 è stato a lungo testimone della guerra in Iraq, con numerose trasferte a Bagdad e Nassiriya, prima durante e dopo la caduta di Saddam, effettuando servizi anche dai Paesi vicini, Siria, Libano e Giordania.